La nevicata del 20 Aprile 1991 a Ronciglione e nella Tuscia

Di Riccardo Felli

Nell’attuale scenario meteo e in quello che ci ha interessati nei primi quindici anni di questo XXI secolo ci può sembrare una fantasticheria ma le testimonianze fotografiche che riportiamo in questo articolo sono pura realtà.
Dobbiamo fare un salto indietro di ben 24 anni, ne vale assolutamente la pena per capire le dinamiche di quella che si può definire la nevicata più tardiva a quote collinari degli ultimi 30 anni almeno.
Ad Aprile abbiamo visto più volte nevicare intorno ai 300-400 metri di quota nel Viterbese, come non ricordare l’episodio del 15 Aprile 1995 o il veloce episodio del 14 Aprile 2001 (“coincidenza” vuole che entrambi siano due sabati santi.)

Il più lontano 1991 è riuscito a fare di meglio!
Dopo il già celebre episodio del 6 Febbraio, riuscì a depositare a Ronciglione 10 cm di neve il giorno 20 Aprile (un’altro sabato, tuttavia la Pasqua quell’anno cadde il 31 marzo…!)
Essendo configurazioni abbastanza rare, diamo un’occhiata alle mappe riferite a 500hpa e 850hpa tratte dall’archivio wetterzentrale.de per capire più da vicino cos’è successo.

C’è da dire innanzitutto che la primavera stava procedendo nella sua normalità, con i normali sbalzi termici che contraddistinguono il mese di Aprile, seppur senza particolari eccessi.
Dal giorno 16, senza troppi indugi, un nucleo freddo si staccò dalla Lapponia e mosse verso sud, in direzione Italia.
Questo nucleo venne ovviamente bloccato in parte dalla catena Alpina che anche in quell’occasione fece il suo dovere, ciò non impedì ad un pò di quel freddo di entrare dal Rodano ed andare ad alimentare la bassa pressione orografica che si era andata a formare sul Golfo di Genova.
L’alta pressione delle Azzorre in posizione atipica, distesa longitudinalmente sull’Oceano Atlantico, ha favorito questo scambio meridiano.

18 Aprile 1991 - 500hpa

 Questo primo minimo si spostò velocemente verso nord-est il giorno 19 e nella notte successiva i venti si indebolirono notevolmente.

19 Aprile 1991 - 500hpa

 In concomitanza con questo movimento, la situazione si mantenne favorevole in quota, con correnti in grado di trasportare aria molto umida da ovest.

Proprio quella notte, lo sconto delle diverse masse d’aria andò a determinare una blanda circolazione ciclonica centrata su Genova.

20 Aprile 1991 - 500hpa

Aperto il varco umido in quota e formatasi un po’ di inversione termica al suolo (a causa dell’indebolimento delle correnti), gli ingredienti c’erano proprio tutti!

Il freddo ad 850hpa non era poi tantissimo (-2°C) ma alla colonna d’aria giovò proprio l’inversione termica che unita alle forti precipitazioni fecero scendere la quota neve fino a quote basso-collinari.

20 Aprile 1991 - 850hpa

Per alcune zone del Viterbese fu un’apoteosi nevosa, compresa Ronciglione, di cui riportiamo due incredibili testimonianze fotografiche che mostrano la situazione nella cittadina Cimina esattamente alle ore 12:00.

Ronciglione - 20 Aprile 1991 (1)

Era possibile misurare 10 cm in centro e addirittura 15 cm a Poggio Cavaliere (zona alta di Ronciglione); considerato il periodo l’episodio fu notevole.
Questa seconda testimonianza evidenzia la situazione sull’asfalto, la neve ha attecchito senza difficoltà con una temperatura prossima agli 0°C.

get_webcam

Episodio tanto incredibile quanto didattico, perchè evidenzia come la neve nella nostra provincia può arrivare anche (e soprattutto) da situazioni bariche post-irruzione.

 Nella tabella sottostante, estratta dagli annali idrologici dell’Ufficio Idrografico e Mareografico di Roma, è possibile leggere le temperature minime e massime di Ronciglione di quel 20 Aprile 1991 e notare come siano i valori più bassi del mese. La temperatura minima toccò zero gradi e lo fece anche il giorno precedente ed il giorno successivo all’evento nevoso.

TERMO RONCIGLIONE

Le ultime due immagini sotto mostrano le reanalisi delle precipitazioni (la prima) e della temperatura al suolo( la seconda) del 20 Aprile 1991.

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Rcfsr_3_1991042012Per i più giovani di noi restano ricordi aggrappati a testimonianze fotografiche od orali di chi ha buona memoria (e tanta passione!), ma la straordinaria capacità della natura di rendersi più bella è apprezzabile da chiunque.