Microclimi del nostro territorio: Caprarola (VT)

Il microclima di Caprarola (VT)

Di Alberto Benedetti con la collaborazione di Nicholas Fanicchia

Caprarola (VT), 24 Maggio 2021 – La nostra rubrica di microclimatologia stavolta va ad toccare una località molto trattata negli articoli meteo-riepilogativi ma ancora non analizzata in maniera esauriente sotto l’aspetto climatico generale. Stiamo parlando di Caprarola, cittadina collinare che sorge alle pendici dei Monti Cimini. Ecco alcuni dati geografici e climatici generali riguardanti la zona con brevi approfondimenti  sulla località in esame:

Provincia: Viterbo
Superficie: 57,5 kmq, di cui 10 kmq di acque interne (Lago di Vico)
Zona altimetrica: collina e bassa montagna
Altitudine comune: 520 m
Altitudine massima: 965 m (vetta monte Fogliano)
Altitudine minima: 262 m
Clima: sub-mediterraneo
Precipitazioni: variabili, con una media di circa 1100 m annui nel centro abitato (da 678 mm. a 1.397 mm., nell’ultimo decennio)
Aridità: estiva, debole a luglio e agosto, sporadicamente a giugno

Localizzazione: ad ovest della caldera di Vico, sulle pendici meridionali dei Monti Cimini , Caprarola intesa come nucleo storico, è posta su di una collina filiforme fiancheggiata da due fossi che corrono paralleli alla collina stessa. Nell’ultimo trentennio tuttavia, il centro storico si è pian piano spopolato, e sono sorti quartieri residenziali di nuova costruzione, soprattutto nella zona a monte del paese (particolarmente popolati Magliano e Poggio dei Cerri – San Rocco, situati ad altitudini tra i 550 m. ed i 700 m.). Una considerevole porzione del territorio caprolatto, è inoltre occupata dal Lago di Vico e dalla valle e i rilievi circostanti. Il territorio comunale confina con quelli di Viterbo, Vetralla, Ronciglione, Nepi, Carbognano, Canepina e Vallerano.

Climatologia: per quanto concerne la suddivisione delle zone climatiche del territorio caprolatto, esse risultano essere quattro, ossia le seguenti.
• Area Vicana, cioè l’area occupata dallo specchio d’acqua e dalla valle circostante. In quest’area, vige il regime dell’inversione termica, particolarmente feroce in determinate occasioni. In condizioni altopressorie infatti, specie se susseguenti ad irruzioni fredde, cieli sereni e calma di vento, di notte la Valle di Vico è senz’altro tra le aree più fredde della Tuscia (e non solo!), in particolare la porzione a nord, incastonata tra il Monte Venere ed il Poggio Nibbio, laddove in pieno inverno non è mai possibile godere del minimo spiraglio di sole;
• Area di bassa montagna, ovvero la parte occupata dai rilievi vicani (versante orientale del Monte Fogliano, Versante meridionale del Poggio Nibbio, Monte Venere) e dal versante meridionale del Passo Montagna della Cimina. Quest’area, al di sopra dei 600-700 m, risulta ovviamente influenzata dall’altitudine e presenta temperature medie più basse rispetto al territorio circostante, specie in occasione di irruzioni fredde e comunque in assenza di alte pressioni;
• Area di media collina, quindi la maggior parte del territorio comunale, compreso il centro storico e buona parte delle altre aree antropizzate, dalla climatologia mite in inverno e relativamente calda in estate, molto sensibile alle ondate di calore derivate da rimonte anticicloniche di stampo sub-tropicale, specie se particolarmente persistenti (fenomeno dell’invecchiamento dell’anticiclone!);
• Area di pianura o bassa collina, di entità veramente minima, principalmente individuabile con la zona che digrada ad est, verso i confini con i territori comunali di Carbognano e Nepi. In quest’area, si allarga la forbice dell’escursione termica, con notti freddine abbastanza condizionate dal fenomeno dell’escursione termica, ed ore diurne particolarmente calde in estate.

Temperature: inquadrando tutte le aree micro-climatiche del territorio comunale, Caprarola giornalmente possiede una discreta escursione termica, partendo dalle freddissime temperature inversionali della conca vicana, per giungere alle calde massime giornaliere delle poche pianure ad est. Non è difficile infatti cogliere minime in doppia cifra sotto zero sulla Valle di Vico (e non solo in inverno!), mentre nelle estati più “africane”, le temperature delle zone a valle del paese, specie in quelle a pendio, non è difficile avvicinare i +40°C.
Per la località di Caprarola Cucciale (420 m slm), dal 2012 compreso ad oggi la temperatura media annua risulta essere +14.7°C , e di seguito ecco le temperature medie mensili medie (ossia la media sui 10 anni delle temperature medie del mese) dal 2012 ad oggi per la stessa località, in ordine da gennaio a dicembre:
+6.5°C – +7.3°C – +9.7°C – +12.9°C – +15.9°C – +21.1°C – +24.1°C – +24.3°C – +19.5°C – +15.7°C – +11.3°C – +8.0°C

Precipitazioni: il territorio comunale caprolatto è senz’altro tra i più piovosi della Tuscia, specie nell’area di media/alta collina e bassa montagna, soprattutto grazie alla particolare orografia che beneficia delle ventilazioni dai quadranti meridionali. Basandosi sull’ultimo decennio di rilevazioni per la località di Caprarola Cucciale, si è andati da un minimo accumulo annuo di circa 700 mm. (nel siccitoso 2017) a ben oltre i 1.500 mm. (nel piovoso 2014). La media precipitativa annua dal 2012 compreso ad oggi, supera comunque abbondantemente il metro di accumulo pluviometrico annuo. Di seguito ecco la pioggia media mensile dal 2012 ad oggi per la stessa località, in ordine da gennaio a dicembre:
112,6 mm – 114,6 mm – 96,8 mm – 73,7 mm – 82,3 mm – 49,1 mm – 40,0 mm – 40,4 mm – 82,6 mm – 109,3 mm – 175,7 mm – 105,7 mm

Nevosità: com’è ovvio che sia, la nevosità del territorio rispetta l’altimetria: risulta più elevata nell’area di bassa montagna/alta collina, al di sopra dei 600 m., dove le nevicate invernali non sono infrequenti mentre a parità di quota risulta più abbondante nell’area vicana che nell’area di media collina (evidentemente per via del miglior cuscinetto freddo che viene a crearsi localmente nella Valle di Vico!): non è raro infatti veder neve pura sulla Valle, a 520-550 m., mentre al di fuori della caldera vicana, difficilmente riesce ad attecchire se non oltre i 600-650 m. di quota. Ovviamente scarsa la nevosità scemando di quota, in particolar modo nell’area di pianura/bassa collina digradante ad est del territorio comunale.

Ventilazione: come già detto sopra, la particolare orografia caprolatta propende per una ventilazione maggiormente favorevole verso i quadranti meridionali ed orientali. Decisamente freddo il grecale in entrata, un po’ meno tramontana e maestrale, che giungono favonizzati a causa dei rilievi a nord e nord-ovest del territorio.

Curiosità: Il paese è famoso per due attrazioni turistiche decisamente di spicco per il territorio: il complesso di Palazzo Farnese, con annesse Scuderie, Casina del Piacere e Giardini Alti e Bassi, uno dei migliori esempi di manierismo rinascimentale e che ogni amante del buongusto dovrebbe visitare almeno una volta nella vita; il Lago di Vico, di cui detiene circa tre quarti dello specchio lacustre e la quasi interezza della valle circostante (il restante minimo territorio è invece ricadente nel territorio comunale di Ronciglione!). Altra grossa attrattiva del posto è la coltivazione della nocciola, la vera regina del territorio, nella produzione della quale si pone al vertice nazionale, risultando infatti il Comune italiano maggior produttore, nelle varietà Nocchione e soprattutto Gentile Romana. Molto presente anche il castagno, specie nelle aree più fresche e in quota, in particolare con la pregiata varietà del marrone, del quale – da Censimento dell’Agricoltura – risulta essere il maggior produttore tra i Comuni della Regione Lazio. Sono proprio gli ottimi apporti pluviometrici annui a favorirne la coltivazione. Altra curiosità legata alla climatologia si ha direttamente all’interno del meraviglioso Palazzo Farnese: il suo committente ed abitatore, il Card. Alessandro Farnese iuniore, nipote del Pontefice Paolo III (al secolo, Alessandro Farnese seniore!), fece allestire per sé sul Piano Nobile del palazzo stesso, l’Appartamento d’Estate e l’Appartamento d’Inverno, ovviamente disposti il primo a nord ed il secondo a sud, e lui vi dimorava in funzione delle stagioni. Infine alcune località del territorio caprolatto risultano denominate in funzione della particolarità micro-climatica. Ad esempio, nel centro storico c’è un quartiere denominato Aquilone per via della propensione ad essere spazzato dalla tramontana e dal grecale, mentre sulla Valle di Vico, una zona viene chiamata Campo della Morte per via del freddo inversionale particolarmente atroce, con minime invernali talvolta decisamente inferiori a -10°C.