Una prolungata fase siccitosa: marzo-agosto 2021. Analisi dei dati pluviometrici e confronti storici con anni recenti

Una prolungata fase siccitosa: marzo-agosto 2021. Analisi dei dati pluviometrici e confronti storici con anni recenti

di Lorenzo Dorato

Roma, 6 settembre 2021 – Ormai si può dire, anzi si deve dire. Il 2021 sta mostrando da diversi mesi un volto decisamente siccitoso. Dopo il bimestre piovosissimo dicembre 2020- gennaio 2021, da febbraio le aree del nostro territorio si trovano in una condizione di continuo deficit pluviometrico. Setti mesi pieni (siamo nell’ottavo ora) con una carenza pluviometrica che si sta facendo localmente pesante. Possiamo dire che la fase siccitosa è iniziata attorno al 10 del mese di febbraio. Da allora, ad eccezione del mese di aprile (in media pluviometrica quasi ovunque) in tutti i mesi e in tutte le decadi ha sempre piovuto poco o pochissimo.
Il problema siccità è comune a tutta la macroarea romana-viterbese, include buona parte della Toscana ed altre aree del centro tirrenico e d’Italia. Tuttavia raggiunge valori significativi in particolare su alcune zone (rispetto alle medie locali). Tra le zone più colpite vi sono senza dubbio, nell’ambito del territorio che ci compete, i Cimini in particolare nel loro angolo est-nordest e nord, Viterbo città inclusa.
I dati sono impietosi e non lasciano adito a dubbi.

Una siccità ancora “di breve-medio periodo”

Prima di mostrarne alcuni, specifichiamo da subito che grazie alla precedente fase molto piovosa ottobre 2020-gennaio 2021 al momento la siccità nella sua dimensione di lungo periodo non raggiunge assolutamente livelli di guardia quali quelli toccati nel decennio trascorso nel periodo dicembre 2016-ottobre 2017 oppure nel periodo agosto 2011-agosto 2012 o ancora nei più lontani 2003 e 2007. Complessivamente, quest’anno, grazie alla forte piovosità in particolare dei mesi dicembre 2020 e gennaio 2021 gli ultimi 10-12 mesi non mostrano, presi nel loro insieme, un quadro preoccupante. Per lo meno per ciò che concerne quella che potremmo definire siccità di livello profondo, quella cioè che concerne le falde di medio livello e che direttamente e indirettamente colpisce in modo serio il comparto agricolo. Quest’anno, al momento e per fortuna, non si stanno registrando deficit idrici a livello di falde né dunque, difficoltà di irrigazione dei campi, grazie agli accumuli elevati dell’autunno-inverno trascorsi.
Tuttavia a partire dal tardo inverno e dalla primavera si è avuta una drastica inversione di tendenza che sta iniziando a creare problemi di siccità di tipo medio-superficiale che riguarda non solo i prati, ma anche la tenuta degli arbusti medio-piccoli (molti in gran difficoltà dopo il trimestre estivo) e per alcune aree lo stato generale degli alberi di alto fusto, moltissimi ingialliti anzitempo come solo accade nelle estati molto siccitose (tanto più se precedute, come quest’anno, da primavere siccitose). Insomma parliamo al momento di una siccità marcata in termini di impatto paesaggistico e di tenuta del sottobosco, mentre siamo ancora lontani (per fortuna) da rischi maggiori che avevano portato a situazioni di emergenza in anni come il 2003, il 2007, il 2012 e il 2017.

In effetti, a differenza degli anni appena citati ove vi era stata siccità di lungo periodo (almeno annuale), il 2021 presenta marcatamente una siccità primaverile-estiva che riguarda dunque, al momento il periodo marzo-agosto.

Mostriamo ora alcuni dati significativi concentrando l’attenzione su alcune località di riferimento. Partiamo dapprima da un’analisi più approfondita del caso di Soriano nel Cimino (in riferimento ai dati della stazione della località la Macchieta attiva dal Novembre 2011) e poi allarghiamo l’analisi comparativa alle località di Viterbo, Ronciglione e Roma in riferimento a quest’anno e agli anni 2012 e 2017 per comprendere come gli effetti della situazione siccitosa varino molto da luogo a luogo nelle tre annate considerate.

I dati sulla piovosità periodale 2012-2021 Soriano nel Cimino (loc. Costa delle Macchiete)

Ecco qui la piovosità “per periodi” relativa a Soriano nel Cimino (località Costa delle Macchiete- tenuta La Macchieta).

Ho analizzato diverse fasi temporali per dare conto con più precisione della situazione di quest’anno in relazione a quella degli anni trascorsi. La serie di riferimento è la 2012-2021 ivi compresi i mesi autunnali del 2011 per il calcolo della piovosità sui 12 mesi per il periodo 2011-12.

La prima colonna concerne la piovosità dal 1 gennaio al 31 agosto, quindi il dato annuale provvisorio. Si nota come il 2012 appare nettamente come l’anno più secco in relazione ai primi 8 mesi dell’anno con 324mm. Segue il siccitoso 2017 con 347mm. Molto lontano il 2021 con 574mm grazie al piovosissimo mese di gennaio. Tuttavia l’analisi di quest’anno assume tutt’altro significato se prendiamo in considerazione il periodo dal 1 marzo al 31 agosto, ovvero il trimestre primaverile ed estivo. Si tratta di un lasso temporale significativo nell’analisi della siccità medio-superficiale poiché è proprio in primavera e in estate che la natura ha più bisogno di “carburante” per mantenere le condizioni di verde. Ebbene in quel lasso temporale se è vero che il 2012 resta ancora l’anno più siccitoso della seria (185mm), il 2021 vi si avvicina fortemente con soli 200mm addirittura collocandosi al di sotto del siccitoso 2017. Insomma ad oggi (6 settembre 2021) il periodo primavera-estate per Soriano è risultato più secco del famigerato (per siccità) anno 2017.

Se restringiamo l’analisi al periodo 1 maggio – 13 agosto forse tra tutti il più significativo per l’analisi della siccità superficiale di prati e piccoli arbusti, la situazione del 2021 diventa comparativamente ancor peggiore. L’anno più secco diventa, di pochissimo, il 2017 con soli 85,3mm in 4 mesi, ma il 2021 vi si colloca vicinissimo a un solo mm di distanza con 86,7mm. Meglio il 2012 con 105,6mm grazie ad un Maggio piuttosto piovoso (93,4mm) che ha in parte lenito la pesantissima siccità di lungo e breve periodo che ha attanagliato quell’annata.

In riferimento al solo trimestre estivo, 1 giugno-31 agosto, l’annata più “sfortunata” torna ad essere, nella serie storica, il 2012 con soli 12,2mm, ma il 2021 segue al secondo posto di questa poco onorata classifica con soli 43,3mm e le cose sarebbero andate molto peggio senza il temporale “in extremis” del 26 agosto che ha lasciato 22mm al suolo. Fino al 26 agosto l’accumulo trimestrale estivo era quindi pari a soli 21mm, vicinissimo al 2012. Il 2017, grazie ad alcuni episodi temporaleschi va al terzo posto con 62mm.

Interessante poi vedere quanto accadde negli scorsi anni nella fase post-estiva nella coda del semestre caldo (aggiungendo i mesi di settembre e ottobre). Anche questa stima è rilevante nell’analisi della siccità medio-superficiale poiché la natura in settembre e a volte persino a inizio ottobre mostra segni di ripresa e “rivegetazione” – rinverdimento dopo le lunghe “secche” estive. Ebbene aggiungendo settembre al computo prendendo a riferimento il periodo 1 maggio-30 settembre ci accorgiamo come sia il 2017 a spiccare come il periodo più secco con soli 174mm contro i 207 del 2012. Al momento, 6 settembre 2021, siamo ancora fermi a 86,7mm. Prendendo il periodo 1 aprile-31 ottobre (anch’esso molto significativo rispetto alla condizione di siccità medio-superficiale) si ha un fortissimo divario tra le due annate siccitose storiche con 504mm nel 2012 e soli 221mm nel 2017. Il 2012 in effetti fa un balzo in avanti di mm grazie ad un piovosissimo ottobre che pose fine alla lunga fase siccitosa. Il 2017 invece ebbe un ottobre straordinariamente secco che protrasse fino al novembre la situazione di siccità.

Vedremo al 30 settembre e poi al 31 ottobre venturi se questo 2021 riuscirà o meno a recuperare il grande enorme deficit accumulato nell’ultimo semestre oppure se invece quest’anno finirà in cima alla triste classifica dei semestri caldi e dei periodi marzo-ottobre più siccitosi degli ultimi decenni superando persino il secchissimo 2017.

Per concludere il ragionamento prima di passare al confronto con le altre località, vediamo i dati relativi invece alla siccità di lungo periodo che devono necessariamente tener conto di un periodo più vasto. Ho preso così a riferimento (ultima colonna della seconda parte dei grafici) i 12 mesi precedenti rispetto alla data del 31 agosto considerando il periodo 1 settembre-31 agosto per tutti gli anni della serie.

Da questa analisi risulta la profonda differenza che intercorre tra quest’anno e le due fasi siccitose del 2011-12 e del 2016-17. Considerando il periodo 1 settembre-31 agosto abbiamo 541,6mm nel 2011-2012, 774,7mm nel 2016-17 e ben 1302,7mm nel 2020-21. Per ciò che riguarda il 2017 peraltro va detto che la fase siccitosa prolungata ebbe inizio nel dicembre 2016. Calcolando il periodo annuale 1 dicembre 2016-30 novembre 2017 si hanno soltanto 555mm.

Insomma vista in un’ottica di lungo periodo la siccità del 2021 non è neanche lontanamente confrontabile con quella del 2012 e quella del 2017 che ebbero una durata assai maggiore investendo quattro stagioni contigue.

A titolo di curiosità osserviamo quali sono stati nella serie storica 2012-2021 i 12 mesi consecutivi più piovosi e più secchi:

La serie più piovosa di 12 mesi consecutivi è marzo 2020-febbraio 2021 con ben 1569 nel corso di un anno. Proprio il periodo che precede immediatamente la recente fase siccitosa di 7 mesi che stiamo commentando. La seconda fase più piovosa risale al settembre 2012-agosto 2013 immediatamente contigua alla precedente fase siccitosa 2011-2012.

La peggiore fase siccitosa di 12 mesi è per l’appunto settembre 2011-agosto 2012, mentre al secondo posto troviamo dicembre 2016-novembre 2017.

La contiguità di fasi molto piovose e fasi molto secche dimostra chiaramente che l’atmosfera spesso e volentieri tende a compensare riportando il tempo nel volgere di pochi mesi alla sua “media naturale”.

Confronto Soriano, Viterbo, Ronciglione, Roma

Concludiamo questo articolo con un breve confronto tra quattro località: Soriano (loc. macchieta), Viterbo (quartiere S. Barbara), Ronciglione centro e Roma (quartiere nomentano).

Osserviamo la situazione di queste quattro località in varie fasi periodali per comparare l’attuale periodo siccitoso con i due precedenti più recenti del 2012 e 2017 al fine di comprendere dove l’attuale siccità sta colpendo più seriamente.

Analizzando il periodo 1 marzo-31 agosto si vede come l’attuale siccità abbia colpito e stia colpendo con maggior intensità l’area nord ed est cimina, in particolare, per i dati che abbiamo, Soriano e Viterbo. In queste due località la situazione non è affatto lontana a quella del 2012 e un pochino peggiore del 2017, in modo evidente a Viterbo. Ben diversa la situazione a Ronciglione dove sono caduti nei sei mesi considerati 286mm contro i 168mm del 2012 e i 204 del 2017. Diversissimo il quadro a Roma dove la siccità del 2017 di lungo e di medio periodo fu brutale con soli 71,6mm caduti nel periodo marzo-agosto mentre quest’anno il quadro appare ben diverso con 235mm di molto superiori anche a quelli caduti negli stessi mesi nel 2012. Per Roma insomma siamo lontanissimi dalle situazioni storiche, anche recenti, di maggiore siccità. Circoscrivendo il computo al periodo maggio-agosto la musica non cambia, anzi. Addirittura per Viterbo i quattro mesi appena trascorsi sono stati più siccitosi di quelli corrispettivi del 2012 e del 2017 e rappresentano il periodo più siccitoso quadrimestrale sicuramente dal 2003. Lo stesso 2007, molto secco e con siccità sui 12 mesi molto più grave (paragonabile a quella del 2012 e del 2017) ebbe un quadrimestre Maggio-Agosto più piovoso con 109mm (sempre a Viterbo Santa Barbara). Simile situazione per Soriano Macchieta. Ronciglione e Roma presentavano invece deficit più marcati sia nel 2012 che nel 2017 (Ronciglione) e solo nel 2017 (Roma).  Per ciò che riguarda il trimestre estivo, invece, resta per tutte le località insuperato il confronto con il 2012 che rimane in assoluto il periodo estivo (giugno-agosto) più secco probabilmente degli ultimi decenni, peggiore persino del terribile 2003. Tuttavia si nota una situazione ben peggiore a Viterbo e Soriano rispetto a Ronciglione dove tutto invece alcuni temporali e una prima decade di Giugno assai piovosa hanno fatto chiudere l’estate su valori non così lontani dalle medie climatiche. Roma ha avuto una forte disomogeneità di quartiere nei temporali di Agosto e di inizio Giugno per cui alcune zone (ovest, centro/centro est e periferia est) hanno chiuso il trimestre con 80-90 e localmente anche più di 100mm niente affatto lontano dalle medie o persino al di sopra. La stazione da noi considerata, Batteria Nomentana, è stata tra le zone meno colpite dai fenomeni. Per diversi quartieri in verità si è trattato di un’estate complessivamente tutt’altro che siccitosa rispetto alle medie climatiche.

Conclusione

Il periodo siccitoso semestrale che stiamo vivendo e che al momento si sta protraendo anche nella prima decade di settembre ha una certa significatività sebbene sia variabile da zona a zona. Complessivamente tutto il nostro territorio è in importante deficit idrico dal mese di Marzo. Tuttavia la siccità sta colpendo a geometria variabile. Vi sono aree molto colpite (Viterbo, zona est e nord-est Cimini, alcune aree del romano e del nord Tuscia) ed aree meno colpite. Va poi detto che anche nelle zone più colpite, al momento si tratta di una fase siccitosa sì intensa, ma di medio periodo, assai diversa nei tempi e nelle conseguenze rispetto alle siccità più pesanti dell’ultimo ventennio: 2003, 2007, 2012 e 2017 che ebbero una maggior durata investendo tutte le stagioni con conseguenze pesanti anche sull’agricoltura e la tenuta delle falde acquifere. Questa volta, per fortuna, il semestre siccitoso è iniziato a seguito di un periodo duraturo molto piovoso, localmente tra i più piovosi degli ultimi anni.
Speriamo comunque che la siccità primaverile ed estiva del 2021 venga rapidamente spazzata via da un autunno piovoso degno di questo nome.